Scheda film

Regia: Zal Batmanglij
Soggetto e Sceneggiatura: Zal batmanglij e Brit Marling
Fotografia: Roman Vasyanov
Montaggio: Bill Pankow e Andrew Weisblum
Scenografie: Alex DiGerlando
Costumi: Jenny Gering
Musiche: Hally Cauthery e Harry Gregson-Williams
Suono: Scott D. Smith
USA/G.B., 2013 – Thriller – Durata: 116′
Cast: Brit Marling, Alexander Skarsgård, Ellen Page, Toby Kebbell, Shiloh Fernandez, Aldis Hodge, Danielle Macdonald
Uscita: 4 luglio 2013
Distribuzione: 20th Century Fox
Sale: 12

 Il bene comune

Sarah (Brit Marling), giovane agente di una grossa agenzia investigativa e spionistica privata, si infiltra tra le fila dell’organizzazione eco-terrorista “The East”, specializzata nel colpire grossi personaggi di industrie prive di scrupoli nei confronti dell’ambiente. Scoprirà a proprie spese che il bene comune è solo un’amara utopia: non esiste quello in nome di cui agisce il collettivo anarchico, nè quello che l’agenzia per cui lavora afferma di voler difendere. Ed uscirne illesa sarà impresa assai difficile…
Il film di Zal Batmanglij ha molte affinità con La fuga di Martha, alro film targato Fox uscito da noi l’anno scorso: protagonista di entrambi è una specie di congrega di esaltati, che ha per scopo quello di compiere atti criminali, capeggiata da un individuo molto carismatico. Differenze principali tra le due pellicole sono che in The east il gruppo agisce in nome di un ideale e non per follia pura, ma soprattutto che il film con protagonista Brit Marling è molto più teso ed avvincente, grazie ad una messa in scena più classica, alla musica incalzante e ad una serie di sottotrame ben distribuite. Ma quello che più colpisce qui è il profondo ed approfondito discorso politico, che non è riuscito a confinarlo da noi nell’oblio distributivo, ma l’ha sicuramente relegato in pochissime sale all’inizio dell’estate.
Qual è il bene comune? Quello che “The East” cerca di perseguire, pur infrangendo leggi che comunque se ne fregano della gente comune e proteggono invece i potenti che a loro volta ne hanno infrante altre? O quello che Sara e la sua agenzia credono di difendere, che nasconde però dietro di sé gli interessi di grandi aziende che le hanno scelte per clienti.
Pone molte domande The east ed accenna pure qualche risposta, elevandosi al rango di un intrattenimento colto e di alto livello, raramente frequentato da noi, ma più spesso tentato altrove, come il recente caso Argo di Ben Affleck o il bistrattato Syriana di Stephen Gaghan o ancora Michael Clayton di Tony Gilroy.
Un altro mondo è possibile, sembra dirci quindi nel finale, quando, in mezzo ai titoli di coda, la bellissima sequenza fotografica ci mostra come Sarah sia riuscita ad individuare il miglior modo di smontare quel sistema sbagliato e corrotto.
RARO perché… è un film coraggioso. 

Voto: 7

Paolo Dallimonti