Scheda film
Titolo originale: The equalizer 3
Regia: Antoine Fuqua
Soggetto: basato sulla serie-TV creata da Michael Sloan e Richard Lindheim
Sceneggiatura: Richard Wenk
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: Conrad Buff IV
Scenografie: Naomi Shohan
Costumi: Giovanni Casalnuovo
Musiche: Marcelo Zarvos
Suono: Michela Cuppone
USA, 2023 – Azione/Thriller- Durata: 109′
Cast: Denzel Washington, Dakota Fanning, Eugenio Mastrandrea, David Denman, Gaia Scodellaro, Remo Girone, Andrea Scarduzio
Uscita in sala: 30 agosto 2023
Distribuzione: Eagle Pictures
Il cupo ammericano contro la camorra
Ritorna Denzel Washington nei pani di Robert McCall per il terzo capitolo di The equalizer, purtroppo il meno ispirato di sempre. Se nel primo del 2014, Il vendicatore, c’era la novità del personaggio, comunque tratto dalla serie-TV degli anni ottanta Un giustiziere a New York, e il secondo, Senza perdono, era forse anche più convincente per il cortocircuito di vendetta nei confronti dell’amica tradita da altri, qua, pur con un flebile legame ancora una volta con il passato, tra l’altro telefonatissimo, siamo veramente nella fantascienza più che nel thriller, oltre che infognati nello stereotipo più bieco.
Da quando ha abbandonato la sua vita di assassino governativo, Robert McCall (Denzel Washington) ha lottato per rimediare alle orribili azioni compiute in passato e trova una strana consolazione nel perseguire la giustizia in favore degli oppressi. Finito in Sicilia per seguire (ed inevitabilmente stroncare) loschi traffici, ripara ferito al di là dello stretto, in costiera amalfitana, nell’immaginario ed ospitale paesino di Altamonte (niente a che vedere con Altomonte in Calabria: il nome è stato appositamente inventato per non infangare la reputazione di Atrani, Maiori, Minori e Napoli dove effettivamente è stato girato). Sentendosi inaspettatamente a casa nel Sud Italia – si fa persino chiamare Roberto – scopre che i suoi nuovi amici sono sotto il controllo dei boss della criminalità locale. Quando gli eventi precipitano, McCall sa cosa dovrà fare: difendere i suoi amici e sfidare il crimine organizzato…
Il terzo capitolo delle (dis)avventure ad alto tasso di adrenalina di Robert McCall si contraddistingue per la più sfrenata inverosimiglianza mai vista sul grande schermo: da malavitosi trinariciuti (che non si capisce se siano mafiosi, ‘ndranghetisti o camorristi, con una propensione forse più per gli ultimi) che sfoggiano busti di Mussolini formato famiglia nei loro uffici e che vantano legami con altissimi vertici delle forze dell’ordine (il capo della polizia!) a carabinieri solitari ed inermi che ricevono le più infami angherie come se fossero meno che cittadini qualunque, passando per paesani stucchevolmente buonissimi e sacerdoti estremamente compassionevoli.
La sceneggiatura di Richard Wenk – che ricordiamo per regia e script di quel Vamp con Grace Jones vampira quasi quarant’anni or sono – fa acqua da tutte le parti, perdendosi pure il personaggio del bambino che all’inizio ferisce il protagonista – la classica “pistola caricata” di molti copioni, che però qua non sparerà – e affoga in infiniti stereotipi. Antoine Fuqua si mette al servizio del suo eroe, ma annaspa anche lui, ad esempio in scene come quella del taglio della mano nel suo studio al capo della polizia, che verrà accompagnato fuori portandosela in un cestello del ghiaccio (!).
Il film arriva a sfiorare la sufficienza solo per la relativa simpatia del personaggio Robert McCall (e del suo interprete) che inanella alcune battute impagabili, come “Ti sto preparando” in risposta ad un acceso “Mi stai minacciando?!”, quasi da applauso a scena aperta in sala, che però si scontrano con fiumi di umorismo involontario ai quali neanche un Ed Wood avrebbe mai aspirato.
Voto: 5 e ½
Paolo Dallimonti