Scheda film
Titolo originale: The Holdovers
Regia: Alexander Payne
Soggetto e Sceneggiatura: David Hemingson
Fotografia: Eigil Bryld
Montaggio: Kevin Tent
Scenografie: Ryan Warren Smith
Costumi: Wendy Chuck
Musiche: Mark Orton
Suono: David J. Schwartz
USA, 2023 – Commedia/Drammatico – Durata: 133′
Cast: Paul Giamatti, Da’Vine Joy Randolph, Dominic Sessa, Carrie Preston, Brady Hepner, Ian Dolley, Jim Kaplan
Uscita in sala: 18 gennaio 2024
Distribuzione:
Universal Pictures

Paul Giamatti è Paul Hunnam, un insegnante ostile e riservato presso un prestigioso collegio.
Siamo nel 1970 e si stanno avvicinando le vacanze natalizie, a Hunnam viene comunicato che dovrà trascorrerle nel collegio facendo da babysitter a quattro ragazzi che dovranno alloggiare nella scuola.
All’ultimo minuto, un quinto ragazzo è costretto dalle circostanze a restare a scuola, Angus Tully (Dominic Sessa), un ribelle schietto e impulsivo con tendenze all’isolamento. Un’altra persona rimarrà nel collegio: Mary (Da’Vine Joy Randolph), la donna che gestisce la cucina della scuola.
Si scopre subito che Paul era uno studente in questo stesso collegio e insegna lì da così tanto tempo che l’attuale preside è uno dei suoi ex studenti. È anche consapevole – e orgoglioso – di essere apertamente disprezzato sia dai suoi studenti che dai suoi colleghi di facoltà. Anche Mary è legata alla scuola, ma nel suo caso è a causa di un lutto che la perseguita. Angus, invece, non ha alcun affetto per la scuola, ma questa rappresenta la sua ultima possibilità per evitare la scuola militare e il conseguente arruolamento per la guerra in Vietnam.
Paul, Angus e Mary sono tutti personaggi la cui agonia interiore li spinge all’alienazione, e le vacanze manifestano fisicamente questa condizione, intrappolandoli in un triangolo di disprezzo e simpatia l’uno per l’altro.
Sì, è una storia familiare con innegabili cliché, ma ciò non le impedisce di essere il film migliore di Payne dai tempi del premio Oscar Sideways, anche grazie al ricongiungimento del regista con il protagonista.
Da un lato è una commedia brillante, dall’altro è anche un sottile commento sociale sulla mentalità degli anni Settanta; alcuni studenti vengono riportati a casa con un elicottero privato, altri, invece, non hanno altro destino che morire in guerra nel Vietnam.
La storia in sé, su tre disadattati che si supportano a vicenda, è esattamente prevedibile come ci si potrebbe aspettare, ma è comunque malinconica e commovente, senza un briciolo di cinismo nonostante le personalità dei protagonisti. Apparentemente duri, sia Mr. Hunham che Mr. Tully gradualmente ammorbidiscono i loro confini modellati da sfumature di depressione e sfortuna, comprendendosi a vicenda come esseri umani.
Lo studente e l’insegnate scoprono di avere più in comune di quanto pensino. Il rapporto inaspettato tra i due si espande oltre i confini della scuola, entrambi si ritrovano a mentire per aiutarsi a vicenda, ritrovandosi in situazioni a tratti comiche e ad altri drammatiche, senza mai riuscire a ridimensionarle.
The Holdovers non si allontana troppo dalla formula prestabilita. L’insegnante e lo studente imparano una lezione. Ci sono malintesi. C’è un finale toccante. Ma è una formula affidabile per un motivo e The Holdovers funziona perfettamente all’interno del modello stabilito. Payne sa come cacciare una risata dalla tristezza, ma capisce anche quando evitare di minare l’emozione dell’amarezza con una battuta.
C’è qualcosa di confortante nel vedere questi tre quasi-sconosciuti diventare una famiglia, nonostante le loro differenze e difficoltà.
È un tema ricorrente quello delle persone ferite che feriscono altre persone, ma, a volte, le persone ferite sono le uniche che possono aiutare coloro che stanno lottando allo stesso modo; le loro parti rotte si incastrano perfettamente. I tre emarginati di The Holdovers non sono solo isolati dalle loro famiglie; mentre li osserviamo interagire con i loro compagni di classe e colleghi, o con altre persone in generale, capiamo che i tre non si adattano e non appartengono a nessun posto. Ma nel corso delle due settimane trascorse insieme, riescono a stabilire connessioni che li fanno sentire un po’ meno soli.
Abbiamo già visto questa storia? Certo. Ma è passato molto tempo dall’ultima volta che è stata fatta così bene.
The Holdovers è uno dei film più divertenti, toccanti e piacevoli del 2023 e sicuramente un punto culminante della carriera di Payne.

Voto: 8 e ½

Giulia Stirpe