Scheda film
Regia: David Yates
Soggetto: Edgar Rice Burroughs
Sceneggiatura: Craig Brewer, Adam Cozad
Fotografia: Henry Braham
Montaggio: Mark Day
Scenografie: Stuart Craig
Musiche: Rupert Gregson-Williams
Costumi: Ruth Myers
USA, 2016 – Avventura/Azione – Durata: 109′
Cast: Alexander Skarsgård, Margot Robbie, Samuel L. Jackson, Christoph Waltz, Ella Purnell, Djimon Hounsou, John Hurt, Jim Broadbent.
Uscita: 14 Luglio 2016
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Greystoke’s anatomy
Londra, 1889. E’ passato un decennio da quando Tarzan (Alexander Skarsgård) ha abbandonato la giungla africana e ha deciso di civilizzarsi prendendo in carico il proprio ruolo di Lord Greystoke. Adesso il suo nome è John Clayton III, personaggio di alto rango che vive nella sua splendida e regale tenuta con la moglie Jane (Margot Robbie). Il richiamo della giungla non è per nulla sopito ed il destino gli offre l’opportunità di tornare in Congo come emissario del Parlamento Britannico. La sua natura istintiva però lo mette in guardia dalle motivazioni della sua spedizione. Infatti sarà vittima della trappola ordita dal Capitano belga Leon Rom (Christoph Waltz), in combutta con il suo acerrimo nemico Mbonga (Djimon Hounsou), che lo vuole tutto per sé in modo da poterlo uccidere, mettendo così la parola fine ad antichi e mortali rancori.
The Legend of Tarzan è diretto da David Yates, regista degli ultimi 4 Harry Potter e dell’imminente prequel del maghetto: Animali fantastici e dove trovarli. Questa versione 2.0 del personaggio creato da Edgar Rice Burroughs è una storia originale che vuole rivedere e modernizzare un mito selvaggio, che ha affascinato intere generazioni di giovani e non solo.
Nell’era dell’interattività e dei social network, che ci tengono in connessione col mondo in ogni istante, dove lo spazio dedicato alla natura è sempre meno, l’idea di una nuova trasposizione del Re della Giungla è l’ideale per ricordarci del pianeta in cui viviamo e di come bisognerebbe salvaguardarlo. Su questi presupposti ecologisti si basa la sceneggiatura di Craig Brewer e Adam Cozad. Testo che mette in risalto anche le problematiche razziali legate alla schiavitù ed il sangue versato nella corsa ai diamanti. Peccato aver confezionato uno script piatto, che ci riporta al punto di partenza. The Legend of Tarzan ricorda più un videogame di ultima generazione piuttosto che un film vero e proprio. Protagonisti poco caratterizzati che con le parole collezionano virgole e nessuna vera esclamazione. Non vediamo il vero Tarzan e la sua primordialità. L’avventura si scatena improvvisamente e con poca emozione, non sentiamo mai lo spirito della giungla, delle sue tribù e soprattutto della sua fauna. Manca un vera relazione tra l’uomo e la natura, con le sue connessioni e simbiosi. In più ci si mette una regia spenta, che cerca i volti senza mai osservarli veramente. Un Blockbuster poco riuscito, che strizza l’occhio ai difetti di suoi illustri predecessori come: Apes Revolution (2014) e 300.
Possiamo affermare che siamo di fronte ad una vera occasione sprecata, perché, come detto in precedenza, il tema della pellicola non è da buttare. Le magagne stanno nello sviluppo. Il concetto del “tornare” per recuperare le proprie origini è un sottotesto interessante. Il Lord che diventa scimmia, il concetto inverso rispetto alla versione originale. La paura di guardarsi dentro e di non accettare chi si è veramente. Accettazione che avviene anche grazie all’amore per Jane, una splendida Margot Robbie, traino del ritrovato Tarzan.
Nell’ironia e nel prendersi poco sul serio risiedono i momenti più vivi del film. La scena in ginocchio al capo scimpanzé strappa consensi. D’altro canto ottiene poco favore il cattivo Waltz, che è tale solo per essere abile con un ambiguo rosario che funge da “coperta di Linus”, per il resto senza il suo amuleto fa paura come una gazzella in preda ai leoni.
The Legend of Tarzan, girato tra la nazione africana del Gabon e gli studi di Leavesden in Inghilterra, non scalda i cuori e far sembrare il mal d’Africa un sentimento freddo. Non bastano i muscoli e sensi ingigantiti di un nuovo Tarzan per salvare il film. Nostalgia canaglia di due suoi predecessori: il Tarzan animato targato Disney e il Greystoke-La leggenda di Tarzan il signore delle scimmie diretto con piglio morale dal premio Oscar per Momenti di Gloria Hugh Hudson, con un ancestrale Christopher Lambert.
Voto: 4 e ½
David Siena