Scheda film
Titolo originale: The lodgers
Regia: Brian O’Malley
Soggetto: David Turpin , Ruth Treacy, Julianne Forde
Sceneggiatura: David Turpin
Fotografia: Richard Kendrick
Montaggio: Tony Kearns
Scenografie: Joe Fallover
Costumi: Sarajane Ffrench O’Carroll
Musiche: Kevin Murphy, Stephen Shannon e David Turpin
Suono: Killian Fitzgerald
Irlanda, 2017 – Horror– Durata: 100′
Cast: Charlotte Vega, Bill Milner, Eugene Simon, David Bradley, Deirdre O’Kane, Moe Dunford
Uscita: 8 marzo 2018
Distribuzione: M2 Pictures
Non uscire da quella villa
Irlanda, anni ’20, i gemelli Edward (Bill Milner) e Rachel (Charlotte Vega) vivono da soli in una spettrale villa, in stato di semi abbandono. La vita dei due ragazzi è regolata da un’inquietante segreto legato ai loro genitori e alla loro morte, ma anche a delle misteriose presenze notturne che li costringono a vivere di giorno e a chiudersi in stanza allo scoccare della mezzanotte.
Il paese è al corrente della maledizione di quella villa ed evita i due giovani come la peste, ma alcuni eventi sconvolgeranno la vita dei ragazzi.
Il vecchio Bermingham (David Bradley), viscido faccendiere che gestisce i loro fondi, gli comunica l’estinzione del patrimonio di famiglia e la necessità di sanare i debiti vendendo la casa o almeno qualche bene per dar corda ai creditori.
Ma il problema più grosso nel delicato e morboso equilibrio tra i due gemelli è l’arrivo in città del giovane Sean (Eugene Simon) che s’invaghisce della bella Rachel.
Presentato lo scorso dicembre al Torino Film Festival, l’opera seconda del regista irlandese Brian O’Malley, arriva dopo l’accattivante thriller-horror Let Us Prey, che aveva vinto il Méliès d’Argento ed era stato accolto calorosamente al Festival Internazionale del cinema fantastico di Bruxelles.
Il regista, con The Lodgers, rimane nella sua comfort zone, firmando un’altra pellicola orrorifica ma giocando, questa volta, con un classico del cinema di genere, regalandoci una spettrale ambientazione gotica e atmosfere alla Edgar Allan Poe. Dallo scrittore maledetto di Boston, O’Malley attinge a piene mani quel tipico romanticismo soprannaturale, l’ossessione paranoica e la dicotomia della psiche.
In particolare The Lodgers si rifa alla “Caduta della casa degli Usher”, racconto pubblicato nel 1839 e talmente complesso nei suoi risvolti psicologici, da essere stato successivamente analizzato da Sigmund Freud nel celebre saggio “Il perturbante”(Das Unheimliche).
The Lodgers s’inserisce nel filone di Crimson Peak e The Others, strizzando l’occhio a Suspense di Jack Clayton, a sua volta ispirato da “Il giro di vite”di Henry James, ma scivolando in un banale esercizio di stile, tanto patinato quanto noioso.
Peccato perché le premesse non era affatto male, ad esempio l’ambientazione e il sottotesto storico politico legato alla Guerra d’Indipendenza irlandese, poteva essere uno spunto interessante, ma che il regista perde di vista completamente dopo una ventina di minuti. Stesso discorso vale per il senso ultimo della pellicola, ossia quel dualismo genitori/figli, simbolicamente rappresentato dal metaverso parallelo della villa e del lago, divisi da una botola dalla quale fuoriesce liquido amniotico che sfiora la gravità e pertugio notturno per le creature del passato.
L’idea stessa di rappresentare in forma narrativa horror, una raffinata ed incisiva critica alla società contemporanea, in cui la generazione dei figli sconta i problemi creati da quella dei padri, si perde tra l’esibizionismo estetico di un regista dotato, ma ancora acerbo per i così tanti contenuti di una sceneggiatura che punta decisamente in alto.
Tirando le somme, un filmetto soft horror per adolescenti in calore, pieno di clichè e paure facili da B-Movie borghese.
Sarà per la prossima.
Voto: 5 ½
Giuseppe Silipo