Scheda film
Regia: Sid Bennett
Soggetto: Sid Bennett e Tom Pridham
Sceneggiatura: Sid Bennett e Jay Basu
Fotografia: Tom Pridham
Montaggio: Ben Lester
Scenografie: Franz Lewis
Costumi: Joanne Walter
Musiche: Richard Blair-Oliphant
G.B., 2012 – Fantastico – Durata: 83 ‘
Cast: Richard Dillane, Peter Brooke, Matt Kane, Natasha Loring, Stephen Jennings, Andre Weideman, Abena Ayvivor
Uscita: 18 luglio 2013
Distribuzione: Eagle Pictures
Un viaggio nell’Africa tribale alla scoperta dei dinosauri
Dopo la scomparsa del gruppo di esploratori capitanati da Jonathan Marchant, due pescatori congolesi ritrovano uno zaino nelle acque del fiume. All’interno dello zaino più di 100 ore di registrazione raccontano la scomparsa degli esploratori.
Assieme ad una troupe e con delle micro telecamere, la squadra della British Cryptozoological Society partono sulle tracce di Mokele Mbembe, una creatura mitologica le cui origini si perdono in quelle dei dinosauri, il parallelo africano del mostro di Loch Ness. Si unisce al gruppo di esploratori il figlio di Marchant, espulso dalla scuola, appassionato di gadget tecnologici e desideroso di vivere un’avventura nella giungla congolese. Tra un guasto aereo e oscuri presagi, la spedizione comincia nel peggiore dei modi.
Sid Bennett, regista della miniserie Prehistoric Park, dirige The Lost Dinosaurs, usando la tecnica, diventata ormai di moda, del found foutage, resa nota grazie a film come Cloverfield e Paranormal Activity. Ma in questa pellicola si fa un uso differente di questa tecnica per permettere al pubblico di avere, allo stesso tempo, un punto di vista partecipativo ma comunque più fermo e non traballante, senza seguire i continui spostamenti delle telecamere. Partendo dal presupposto che la storia prevede una spedizione con una cameraman e un tecnico del suono professionisti sul luogo, ciò rende possibile cambiare angolazione di continuo grazie anche all’uso di queste microcamere che vengono utilizzate da tutti i personaggi. Il risultato finale che si avverte è quello di un credibile reportage.
La parte action, tra creature volatili e acquatiche che sembrano uscite da un varco temporale, è la più entusiasmante del film. Man mano che la squadra si addentra nella giungla, fin dal drammatico atterraggio d’emergenza in elicottero, reso perfettamente proprio grazie all’uso del found foutage, è un susseguirsi di attacchi, morte e tentativi di sopravvivenza, purtroppo vani. L’aspetto meno convincente proviene dal lato sentimentale/affettivo della storia, debole e di poco effetto.
Il paragone con Jurassic Park, per qualsiasi film sui dinosauri, è inevitabile. Nel caso di The Lost Dinosaurs, nelle sale dal 18 luglio, siamo lontani anni luce dal capolavoro di Steven Spielberg, ma comunque ha i suoi lati positivi: intrattiene, visivamente rend, ed è quello che ci si aspetta nel momento in cui si entra in sala. Non è neanche nulla di più ma va bene così.
Voto: 6
Giada Valente
#IMG#Un mostro, più o meno come quello di Loch Ness, viene avvistato nella foresta amazzonica. In pochi giorni una spedizione di studiosi inglesi, muniti di telecamere e attrezzature scientifiche si dirige in loco per registrare queste apparizioni ma invece di trovare il mostro di Loch Ness trovano un’intera generazione di dinosauri da studiare e da cui difendersi quando la situazione sfugge al controllo. I due protagonisti della spedizione sono Luke e Jonathan. Luke ha sedici anni ed è un appassionato di tecnologie, porta con sé delle mini telecamere da attaccare alle persone e ai dinosauri (quelli più piccoli), mentre Jonathan è uno studioso serio che ama l’avventura. Il rapporto fra il padre e il figlio è il nucleo centrale della trama, il suo sviluppo caratterizza il film che però spicca non tanto per la storia, ma per gli effetti speciali che rendono i dinosauri davvero realistici. La tecnica registica utilizzata, il found footage, che ricostruisce la spedizione attraverso i frammenti di registrazione delle telecamere ritrovate dai soccorritori della spedizione, rende il film originale solo per la tecnica narrativa. La trama, infatti, lascia a desiderare e spesso sembra forzata se non banale. La suspance e le scene di tensione culminano spesso in situazioni ridicole, mentre solo poche volte si trasformano in scene pienamente riuscite, come quando un gruppo di uccelli apparentemente innocui si avvicinano all’elicottero delle spedizione mostrandosi sempre più grandi e mostruosi. Non è un film da consigliare con entusiasmo, ma chi ama i dinosauri e vuole vedere una realizzazione visiva notevole troverà in questo film una buona sperimentazione.
Voto: 5
Fulvio Caporale