Scheda film
Titolo originale: Mark Felt: The Man Who Brought Down the White House
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Peter Landesman
Fotografia: Adam Kimmel
Montaggio: Tariq Anwar
Scenografie: David Crank
Costumi: Lorraine Calvert
Musiche: Daniel Pemberton
Suono: Jay Meagher
USA, 2017 – Biografico/Thriller– Durata: 103′
Cast: Liam Neeson, Diane Lane, Tony Goldwyn, Tom Sizemore, Bruce Greenwood, Maika Monroe, Kate Walsh, Josh Lucas, Michael C. Hall, Marton Csokas
Uscita: 12 aprile 2018
Distribuzione: BiM Distribuzione

Le ultime parole di Gola Profonda

Il 2 maggio 1972 a Washington, culla degli intrighi americani, il corpo di John Edgar Hoover viene rinvenuto senza vita nella sua villa a causa di un infarto fulminante. A 178 giorni dalle elezioni presidenziali se ne va per sempre non un semplice funzionario, ma la mente occulta della Casa Bianca e il capo dell’FBI, che, per 48 anni, ha servito per ben 8 presidenti americani, da Calvin Coolidge a Richard Nixon.
Con Hoover vengono inoltre seppelliti tutti i documenti segreti, i film personali di numerose figure di spicco degli States, non solo oppositori politici ma anche lo Star System americano.
Ovvio che il suo braccio destro, tale Mark Felt (Liam Neeson), da sempre al suo fianco, ha già legittimamente misurato la sua poltrona al suo bacino, pronto a subentrare al suo storico e velenoso capo. Felt è un uomo tutto d’un pezzo, un golden retriver della politica, capelli grigi, completo gessato, l’integrità fatta persona.
A mettersi in mezzo però ci pensa il buon vecchio Nixon, convinto che interrompere la continuità politica all’interno dell’FBI, non possa che facilitare i suoi loschi affari politici. Neanche a dirlo, Felt e sua moglie Audrey Robinson (Diane Lane), non la prendono bene, dopo 30 anni di servizio,13 traslochi e tanti sacrifici per la causa.
Felt però è fuori dai giochi, non per sue specifiche colpe, ma per interessi politici, non resta che mandar giù il rospo.
17 giugno 1972 Frank Wills, una guardia di sicurezza che lavorava nel complesso di uffici del Watergate Hotel a Washington, dà il via al più grande scandalo della storia americana, tutti sappiamo di che si tratta, ma all’epoca nessuno, aveva idea che quella effrazione portava la firma della più alta carica degli Stati Uniti d’America Richard Nixon, tranne una ristretta cerchi di persone, tra cui Mark Felt.
Mancano 133 giorni alle elezioni presidenziali e ora Felt può vendicarsi di chi, nel giro di poche ore, ha retrocesso la sua carriera a quella di un semplice funzionario della macchina burocratica statunitense.
Per il suo terzo film Peter Landesman affronta un tema già ampiamente ripreso da diverse pellicole da Secret Honor di Robert Altman a Frost/Nixon di Ron Howard, Gli intrighi del potere – Nixon di Oliver Stone e ovviamente Tutti gli uomini del presidente di Alan J. Pakula.
Questa volta però il punto di vista non è quello del Post o della Casa Bianca, ma quello del celebre “Gola Profonda”, personaggio rimasto nell’anonimato fino al 2005 quando, incalzato dalla stampa Mark Felt dovette ammettere di essere stato lui a “cantare”.
Autorevole giornalista investigativo, corrispondente di guerra in Kosovo, Pakistan, Afghanistan e in Ruanda, nonché autore e regista di due ottime pellicole, il sottovalutato Parkland del 2013 e due anni dopo Zona d’ombra (Concussion) con Will Smith, Peter Landesman sembrava la persona giusta per aggiornare questa infinita storia politica statunitense.
Purtroppo, nonostante l’ottimo scipt dello stesso regista e lo sforzo profuso dal protagonista, quel che è mancato a The Silent Man è probabilmente una maggiore freschezza registica, a causa della quale il film lamenta una mise en scene un po’ senile e didascalica. Insomma un film interessante, soprattutto per gli amanti del genere, ma un filo grigio come i capelli di Liam Neeson.

Voto: 6

Giuseppe Silipo