Caro vecchio H. G. Wells, ma cosa ti hanno combinato?
Gore Verbinski, Simon Wells si propongono in una nuova revisione del libro di Wells, ma come prevedibile ne esce una americanata in tutto e per tutto. Un film che stravolge completamente il senso dell’opera letteraria, perdendone il significato distopico e puntando più l’attenzione su… appunto su cosa? E’ questa la grande pecca della pellicola, non è mai chiaro quale sia l’origine e il fine di tutto ciò che fa il “crononauta”, sebbene lui affermi di voler capire perchè non sia possibile cambiare il passato. E se alla fine del film una risposta la trova questa rimane confinata al suo caso, senza cercare di dare spiegazioni universali su chissà quale teoria dei viaggi temporali. Per tutto il resto della pellicola questo povero turista del tempo si ritrova a viaggiare in un futuro impossibile, figlio dei più classici stereotipi del futurismo pessimista. I riferimenti al libro ogni tanto compaiono, ma solo nelle battute dei personaggi, e ancora di più aumentano la confusione nella storia, poichè legati ad una trama che non viene mai raccontata. Qualcosa di buona però c’è: la colonna sonora. Le musiche degli Adiemus si legano bene agli scenari immaginati. Buone anche le scene di lotta ed inseguimento, peccato che dopo aver visto “Il Signore degli Anelli” le ricorderò solo come una copiatura e nulla di più. Effetti speciali interessanti, il trascorrere del tempo è realizzato in modo molto impattivo, l’evoluzione della tecnologia, ed in seguito del mondo stesso hanno un buon effetto sullo spettatore, ma ormai sappiamo che con la computer grafica si può andare ben oltre.
Jamon (da IAC)