Scheda film
Regia e Sceneggiatura: Steve Krikris
Fotografia: Giorgos Karvelas
Montaggio: Yorgos Mavropsaridis e Yoanna Pogiantzi
Scenografie: Kostas Pappas
Costumi: Natasha Sarris
Musiche: Coti K.
Suono: Dimitris Kanellopoulos
Grecia, 2018 – Drammatico/Thriller – Durata: 95′
Cast: Aris Servetalis, Yannis Stankoglous, Chiara Gensini, Alexandros Mavropoulos, Antonis Myriagos, Maria Kallimani, Yiorgos Glastras
Uscita: 4 giugno 2021
Distribuzione: Lucky Red/MioCinema
Cameriere, champagne!
Renos (Aris Servetalis) è un cameriere professionista che conduce una vita semplice e tranquilla, un osservatore meticoloso e isolato che resta coinvolto, suo malgrado, nella misteriosa scomparsa del suo vicino di casa, Milan. Tzina (Chiara Gensini) e “il Biondo” (Yannis Stankoglou), due loschi personaggi legati a Milan, condurranno così Renos in un intenso viaggio che sfiderà la routine quotidiana, a lui così cara, e metterà in discussione la capacità e la volontà di cambiare la sua vita in nome dell’amore. Ma anche della morte. I rapporti si evolvono, i segreti si svelano e la fiducia è messa a dura prova. Ce la farà Renos a portare a termine ciò che ha iniziato?…
Ispirato a fatti realmente accaduti a New York vissuti dal regista alla fine degli anni ’80 e ambientato nell’Atene dei nostri giorni, The Waiter non è solo un film di profonda ricerca psicologica, ma anche un complesso thriller esistenziale e la storia di un omicidio, raccontato dalla prospettiva del protagonista.
Nello scrivere questa sceneggiatura, lo sceneggiatore e regista Steve Krikris era interessato a creare un microcosmo a partire da tutti gli elementi sensoriali dell’ambiente a cui era stato esposto all’epoca dei fatti e a concentrarsi su dettagli apparentemente minori che in seguito aveva capito avere un aspetto significativo.
Allo stesso tempo, l’intenzione era quella di aggiungere una dimensione diversa introducendo nuovi personaggi che conferissero alla storia risvolti originali e fossero anche interessanti come casi di studio in sé e per sé. Un sottile tocco di humor nero caratterizza il dialogo, specialmente quello del protagonista e del suo collega Thunder.
“Nel definire il microambiente di Renos – il suo appartamento, il corridoio, il caffè, le strade che percorre, i bagni turchi, il Club 55 – l’ intenzione”, afferma il regista, “era di stabilire delle ancore visive che aggiungessero una dimensione extra al suo personaggio; questi luoghi aiutano a creare un linguaggio visivo che sottolinea le sue molte peculiarità: il rilassante e armonioso verde scuro del suo appartamento pieno di piante sane, le strade solitamente affollate che sono stranamente vuote quando lui le percorre, il caffè soffocante e leggermente decadente dove mantiene diligentemente standard di qualità e comfort”.
Il risultato è un thriller che monta piano piano, ma non privo di ritmo, stravolgendo ogni etica e puntando all’umanità di un protagonista che in superficie sembra non averne affatto: un fine anatomo-patologo delle vite altrui che viene dissezionato su grande schermo con chirurgica pazienza e precisione.
Non sarà un caso se ogni film greco recentemente uscito, come questo, riporta alla mente il nome di Yorgos Lanthimos, ma la freddezza e la lucidità di Krikris, qui al suo debutto nel lungometraggio, sembrano ancora una volta l’ineluttabile marchio di fabbrica dell’odierna cinematografia ellenica.
Note: il film esce dal 4 giugno in esclusiva sulla piattaforma MioCinema.
Voto: 7
Paolo Dallimonti