Scheda film
Titolo originale: The Wolfpack
Regia: Crystal Moselle
Montaggio: Enat Sidi
Musiche: Danny Bensi, Saunder Jurriaans, Aska Matsumiya
USA, 2015 – Documentario – Durata: 90′
Uscita: 22 ottobre
Distribuzione: Wanted
Sale: 8
Il pacco dei lupi
Lower East Side di Manhattan. I fratelli Angulo, sei ragazzi più o meno adolescenti ed una ragazzina con visibili problemi d’autismo, non sono mai usciti di casa, se non qualche volta all’anno, iperprotetti dai loro genitori dai “pericoli del mondo”. Bhagavan, Govinda, Jagadisa, Krsna, Mukunda, Narayana (e la piccola Visnu) sono cinefili appassionati e di buon gusto, i cui gusti spaziano da Tarantino a Via col vento, passando per Il cavaliere oscuro, e giocano a reinterpretare le scene dei loro film, non sempre per educande, al punto che una volta, come raccontano con sgomento, si sono trovati in casa gli SWAT, che li hanno ammanettati tutti, chiamati da vicini non proprio di spirito a causa delle loro grida minacciose.
Da principio si può pensare a degli orfani, ma poi spuntano, uno alla volta, i due genitori, con i quali, anche e non solo per le loro età, stanno entrando in conflitto. E mentre ci chiediamo come tutti e nove abbiano potuto campare – grazie ai sussidi statali, soprattutto a quelli avuti dalla madre per insegnare loro in casa – assistiamo alla loro scoperta del mondo. Rigorosamente in occhiali da sole per proteggersi da raggi mai percepiti direttamente, li vediamo uscire più volte tutti insieme. Sono decisamente dei loschi figuri i fratelli Angulo, appunto un “Wolfpack”: tutti vestiti di nero, stile Le iene, con dei cappelli “Borsalino” e con le loro facies sudamericane ereditate dal padre. Quando vanno al cinema – per la prima volta in sala, rendendosi conto di aver dato realmente dei soldi a regista ed attori – strappano anche la commozione.
Saranno le loro prime volte “fuori” quelle a cui assistiamo? Crystal Moselle – che li ha ripresi per anni – ce le ha riprodotte appositamente, integrando con filmati privati della famiglia? Non importa. Quello che conta ed inquieta è come le “colpe” dei padri debbano ricadere sui figli, anche se la scelta di segregare un proprio pargolo, in buona fede e con le migliori intenzioni, non è molto dissimile come responsabilità dal (non) battezzarlo o anche dal (non) vaccinarlo.
The wolfpack ripropone in versione vera e documentaristica e forse in tono minore l’assunto di The village di M. Night Shyamalan: fuggire dal mondo, perché il mondo è male, è crudele, è cattivo, anche se produce quell’arte (cinematografica) di cui i ragazzi si sono appunto anche nutriti.
Il film entra nella pelle ed inizia a far male quando si esce dalla sala, quando si comincia a riflettere sul proprio ruolo di esseri umani, di figli e di genitori.
Poi, se ne incontrate un paio per la via, i fratelli Angulo sono in fondo ragazzi come tanti, che, se non sapeste chi sono, non notereste neppure.
Ora dovranno fare un po’ di fatica per inserirsi in quel mondo cui qualcuno ha provato a rubarli, benché nella multimedialità e globalità della nostra società, non raggiungerlo era impossibile. Ma che cosa passerà nelle loro teste?!
RARO perché… è un documentario molto privato, forte ed audace.
Note: presentato nella sezione autonoma “Alice nella città” alla Festa di Roma 2015
Voto: 7
Paolo Dallimonti