Scheda film
Regia: Giancarlo Giannini
Soggetto: Lorenzo Cairoli
Sceneggiatura: Luca D’alisera, Ludovica Rampoldi e Massimo Guglielmo
Fotografia: Giovanni Fiore Coltellacci
Montaggio: Roberto Perpignani
Scenografie: Pierluigi Basile
Costumi: Andrea Viotti
Musiche: Adriano De Santis
Suono: Davide Magara, Alessandro Boscolo e Paolo Lucaferri
Italia, 2012 – Thriller – Durata: 90′
Cast: Giancarlo Giannini, Fred Murray Abraham, Silvia De Santis, Jeffrey R. Smith, Jonathan Malen, Andread Schwaiger, A. Frank Ruffo
Uscita: 30 maggio 2013
Distribuzione: Bolero
La pericolosa regia
Un mistero resterà sempre nella mente di ogni critico o cinefilo: perché si girano certi film?!
Il soggetto di quest’opera seconda di Giancarlo Giannini non brilla neanche per originalità, ricordando molto da vicino l’archetipico La pericolosa partita di Irving Pichel e Ernest B. Schoedsack, cosicché il suo autore non potrà certo invocare a propria difesa una particolare necessità o vocazione artistica nel realizzarlo.
In quel di Toronto, Nikita (lo stesso Giannini) è un becchino che si è rovinato col gioco d’azzardo, ricoprendosi di debiti per una partita a poker. Ha modo di risolvere con l’ambiguo Braque (F. Murray Abraham) cimentandosi per venti minuti come preda umana di un gruppo di cacciatori molto particolari. Sopravvissuto, l’uomo pare prenderci gusto e gioca al rialzo, ma l’incontro di una misteriosa donna, Helen (Silvia De Santis), complicherà ancor più la vicenda…
Ti ho cercata in tutti i necrologi fa acqua da tutte le parti: nella sceneggiatura, del tutto inconcludente; nelle interpretazioni degli attori, che sembrano chiedersi tutti (Giannini compreso) perché mai siano capitati lì; nella regia, decisamente convenzionale quando non sciatta.
E dire che il debutto del buon Giancarlo dietro la macchina da presa nel 1987 ci aveva sorpreso non poco: quel Ternosecco che non si ispirava certo a Matilde Serao, ma che, scritto insieme a Lino Iannuzzi e pur non esente da difetti, godeva di una discreta originalità e di un tocco wertmülleriano forse portato in dono dalla sola presenza del suo interprete e regista o forse – chissà – regalato da una collaborazione in incognito. Almeno era figlio legittimo di un decennio, gli anni settanta, di ruoli interpretati dal suo autore al servizio di una regista eccessiva, ma che se non altro aveva un propria poetica.
Qua invece i punti di riferimento latitano, se non qualche film americano con i grandi spazi e i canyon del finale, e qualche guizzo surreale buttato là, che vuole richiamarsi molto lontanamente a Fellini – come Giannini in costume da coniglio – fa invece scivolare la pellicola nel trash.
A partire dal bislacco titolo, il film, girato tra Italia, Canada e Stati Uniti, è in tutto e per tutto un tale passo falso nella carriera dell’attore, notissimo da oltre quarant’anni a livello nazionale ed internazionale, al punto da rendere assolutamente incomprensibile la sua realizzazione.
Voto: 3
Paolo Dallimonti
Intervista – Giancarlo Giannini
Intervista – Silvia de Santis
Clip “Braque”
Clip “La Caccia 3”
Clip: La caccia 2
Clip “La Caccia 1”
Clip “Il piatto del pollo”
Spot 15
Spot 30
Trailer