Scheda film
Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Zep
Scenografie: Max Braslavsky
Musiche: Moïse Albert, Thierry Blanchard, Nicolas Neidhardt, Zep
Francia, 2011 – Animazione/Commedia – Durata: 87′
Cast di voci: Donald Reignoux (Massimiliano Alto), Nathalie Homs (Fabrizio Mazzotta), Donald Reignoux (Roberto Stocchi), Zabou Breitman (Roberta Greganti), Sam Karmann (Stefano Mondini)
Uscita: 25 luglio 2013
Distribuzione: Cloud Movie
Il bambino dal ciuffo biondo
Dopo essere stato distribuito in patria nel 2011 e presentato al Festival di Giffoni 2013, arriva in un centinaio di sale Titeuf – Il film, “anche in 3D” come specificano i flani in giro per le nostre città, anche se la neonata società italiana Cloud Movie sembra aver optato per proiezioni classicamente bidimensionali nella pressoché totalità dei casi.
Ma chi è Titeuf? Nato dalla penna di Philippe Chappuis in arte Zep, autore e disegnatore svizzero, è un ragazzino molto sveglio, quasi pelato ma con un lunghissimo ciuffo biondo, i cui dialoghi sono caratterizzati da ambiziose e curiose speculazioni filosofiche, che lo fanno apparire a volte più grande di quello che è, ma che rimane più bambino che mai anche di fronte alle banali questioni che la vita gli pone innanzi. Tanto per citarne una, all’inizio di questa storia Titeuf è messo in crisi dall’essere di fatto l’unico “non invitato” alla festa di compleanno dell’adorata compagna di scuola Nadia. Ma la vita sa essere ancor più dura e lo scaltro ragazzino verrà messo a confronto pure con la crisi matrimoniale dei suoi genitori. La sua mente estremamente fantasiosa riuscirà a mettere in relazione i due eventi, con le conseguenze più esilaranti ed imprevedibili, ma che verteranno verso il più inevitabile dei lieti fini.
Lasciando intravedere pure nella versione in 2D tracce di una tridimensionalità ricercata e ben curata, Titeuf – Il film inizia milioni di anni fa, in un’ambientazione preistorica scaturita da uno dei tanti sogni del protagonista, che daranno luogo più avanti ad altre divertenti scene.
La forza del personaggio, partito come fumetto nel 1992 e diventato poi serie TV francese nel 2001, fino ad approdare sul grande schermo un paio d’anni fa, è quella di mostrare anche in maniera piuttosto paritetica la visione del mondo dell’infanzia nei confronti di quello dei più grandi. Ed è anche quella di farci sentire come Titeuf sia, con le sue riflessioni ora infantili ora profonde, al tempo stesso il bambino dentro ognuno di noi, ma anche l’adulto che si staglia verso il futuro in ciascun bambino: è così che riesce in maniera sorprendente a a parlare a tutte le fasce d’età senza distinzioni, sfiorando le note della poesia.
Ai più cresciutelli regala però anche il piacere di gustose citazioni, come quella del cantante folk incontrato in treno che ha le evidenti sembianze di Johnny Halliday (il quale ha pure prestato la propria voce) ed un cast di doppiatori che in originale comprende Michael Lonsdale e Jean Rochefort.
Voto: 6 e ½
Paolo Dallimonti