Scheda film
Regia: Ernst Lubitsch
Soggetto: Melchior Lengyel, Ernst Lubitsch
Sceneggiatura: Edwin Justus Mayer
Fotografia: Rudolph Matè
Montaggio: Dorothy Spencer
Scenografie: Julia Heron, Vincent Korda
Costumi: Irene (per gli abiti di Carole Lombard)
Musiche: Werner Richard Heymann
Suono: Frank Maher
USA, 1942 – Commedia – Durata: 99′
Cast: Carole Lombard, Jack Benny, Robert Stack
Uscita: 30 maggio 2013
Distribuzione: Teodora Film
Essere o non essere
Quasi contemporaneo de Il grande dittatore di Chaplin (1940), ne rispecchia lo stile e i codici di satira ironica e feroce contro il nazismo, mischiando momenti di perfetta ilarità ad altri di sincera commozione. To Be Or Not To Be di Ernst Lubitsch è commedia capolavoro della Hollywood classica che torna in sala in versione restaurata e rimasterizzata. Joseph Tura (Jack Benny) e la moglie Maria (Carole Lombard) dirigono una compagnia teatrale polacca, rimasta senza lavoro dopo l’occupazione tedesca del ‘39. Quando il tenente Sobinski (Robert Stack), corteggiatore di Maria, chiede loro aiuto per la causa della Resistenza, il talento dell’intera compagnia finisce al servizio di un esilarante ma sempre più rischioso complotto antinazista fatto di travestimenti e scambi di persona. Un congegno narrativo perfetto, un ritmo travolgente e un cast formidabile, guidato dall’affascinante Carole Lombard, hanno reso negli anni To Be Or Not To Be un’opera di culto, uno degli esempi più alti dell’arte di Lubitsch. Girato fra il 6 novembre e il 23 dicembre del ’41 (l’attacco giapponese a Pearl Harbor, che causò l’entrata in guerra degli Stati Uniti, avvenne il 7 dicembre, proprio durante la lavorazione), il suo è un film anti-isolazionista e interventista in piena regola. Ma di fronte al nazismo Lubitsch combatte con le armi che gli sono proprie, quelle della finzione e dell’illusione, in bilico tra commedia e tragedia. Un gioco pericoloso per l’autore e per i suoi personaggi. Il film all’epoca fu pesantemente criticato con l’accusa di aver creato figure di nazisti ingenue e semplici.
Emblematica la scena iniziale del film nella quale, Bronski, attore minore della compagnia che nella finzione teatrale impersona Hitler, scende nelle strade di Varsavia, volendo farsi passare per il führer e proprio quando il gioco sembra essergli riuscito basta una bambina che gli chiede l’autografo di attore a far cadere tutto il suo castello di carte.
Il film è un omaggio a Shakespeare e allo spirito di “resistenza” connesso con il cinema e l’arte scenica. Mostra infatti l’evoluzione di una compagnia teatrale, che scende nella vita vera, con la prontezza di spirito, la genialità e il coraggio che le sono proprie. Un gruppo di attori vanesi ed egocentrici, costretti a fare i conti con una realtà più grande di loro perché “Tutto il mondo è un palcoscenico”.
Un riferimento d’obbligo spetta a Carole Lombard qui nella sua ultima interpretazione prima della tragica morte. Tornando da un tour per vendere buoni di guerra nello stato dell’Indiana, si schiantò in aereo sulle montagne del Nevada. Era il gennaio del 1942 e lei fu la prima vittima americana della seconda guerra mondiale. Regina indiscussa della Screwball Comedy, genere al confine tra commedia sofisticata e farsa, Lombard, bionda, bella e divertente, fu il prototipo della star degli anni ’30. Una recitazione moderna la sua, che sfuggiva agli stereotipi imposti dalle majors, capace di coniugare gag clownesche con l’immagine di donna sexy e fatale.
RARO perché… niente storiè, è un capolavoro assoluto, da non perdere!
Voto: 10
Vito Casale