Giappone, 2003
Regia e Sceneggiatura: Kon Satoshi
Durata: 90’
Gin, Hana e Miyuki trovano una neonata abbandonata e intraprendono un viaggio lungo le strade di Tokyo alla ricerca dei veri genitori.
Pedro Almodovar incontra Frank Capra. Dove? Sui marciapiedi di Tokyo, in cui enormi palazzi stritolano vite e sogni dall’apparenza squadrata e riversano sulle strade, negli angoli più bui, i rigurgiti di una coscienza incapace di conciliare il progresso con le pulsioni. Per una volta l’animazione tradizionale non è utilizzata per giocare con galassie lontane o perdersi nella scia fulgida del mantello del supereroe di turno, ma per dare vita e consistenza al disagio di tre reietti, che fanno della strada la loro casa: un barbone, un transessuale e una ragazza fuggita di casa dopo avere tentato di uccidere il padre. I tre trovano il corpicino abbandonato e infreddolito di un neonato a cui subito si affezionano, ma decidono di cercare i veri genitori. Il viaggio in una metropoli innevata e ostile farà uscire allo scoperto paure, speranze ed emozioni e metterà alla prova il senso di responsabilità di ognuno. Il taglio, però, è tutt’altro che greve. La commedia, spruzzata di giallo, ha il sopravvento e le lacrime incontrano più volte il sorriso. La sceneggiatura riesce solo verso la fine a connotare con efficacia il sopra le righe della narrazione, trasformando le continue e improbabili coincidenze in una scelta non banale e necessaria allo spirito da “racconto di Natale” del film, ma il viaggio dei protagonisti è comunque affascinante e comunicativo. Merito, anche e soprattutto, di una tecnica davvero eccelsa, che abbina fondali curati in ogni minimo dettaglio con personaggi caratterizzati con sapienza e animati con fluidità. Una domanda sorge spontanea: perché fare un film così, con personaggi umani e senza inserti fantastici, a cartoni animati? La risposta è dello stesso Kon Satoshi, regista dell’opera: “l’intento non era precisamente di creare realismo, ma di sprigionare un’atmosfera onirica attraverso una rappresentazione molto fedele del vero”. E la visione conferma che le intenzioni si sono trasformate in cartoonesca realtà. La colonna sonora, che unisce sonorità classiche ed elettroniche, è di Suzuki Keiichi, già autore delle musiche di “Zatoichi” di Takeshi Kitano. Voto: 7
Luca Baroncini de Gli Spietati