Torna al CineTeatro Barretti il Torino Underground Cinefest, giunto alla sua undicesima edizione. Nella lineup di quest’anno, formata da 104 titoli, vi sono ventidue film italiani, dodici francesi e sette belgi, a conferma, considerando Francia e Belgio, dell’ottima salute del cinema francofono più o meno indipendente. Buona la presenza di Gran Bretagna con nove titoli e degli Stati Uniti con sei, a cui seguono Germania, Iran, Olanda, Finlandia, Cipro, Russia, Ucraina, Taiwan, Polonia, Spagna, Brasile, Austria, Turchia, Serbia, Lituania, Canada, Uganda, Svezia, Svizzera, Irlanda, Giappone, Cina, Armenia, Danimarca, Australia, Macedonia, Giordania, Messico. “Non vi sono, quest’anno, opere israeliane, ma non per una scelta di campo pregiudizievole”, commenta il direttore artistico, Alessandro Amato.
Fra i temi ricorrenti, trasversali alle sezioni presenti al TUC, in concorso e non, si segnalano: l’abuso di sostanze stupefacenti, il disagio giovanile, la solitudine, il rapporto fra l’uomo e lo spazio naturale, la guerra, la memoria di individui e nazioni, e i conflitti intergenerazionali, in particolare, con le figure paterne. Particolarmente forte la presenza di protagonisti in età infantile, giovanissimi alle prese con problemi con adulti e in mancanza di riferimenti responsabili. Inoltre alta si registra la percentuale di registe donne.

Dal nostro inviato Paolo Dallimonti.