Scheda film

Regia e Soggetto: Luigi Cinque
Sceneggiatura: Luigi Cinque, con la collaborazione di Rossana Campo e Enrico Magrelli
Fotografia: Renaud Personnaz, Jacques Cheuiche e Luigi Cinque
Montaggio: Lughi Faletra
Italia/Brasile, 2012 – Giallo/Musicale/Noir – Durata: 100′
Cast: Luigi Cinque, Pippo Delbono, Peppe Servillo, Keuri Poiane, Jurema De Matta, Marina Rocco, Petra Magoni
Uscita: 9 ottobre 2013
Distribuzione: MRF5 mus&film

Sale: 1

 La magia della musica

Un gruppo di musicisti provenienti da ogni parte del mondo, dall’Europa all’Africa fino al Sud America, si riunisce al Transeuropae Hotel, sulla splendida costa occidentale della Sicilia, per le prove di una tournée. Nello stesso albergo giungono due donne brasiliane per dare notizie di un amico musicista della band, scomparso diversi anni prima nel bel mezzo di un loro concerto. Raccontano che Darcy Do Jongo, famoso percussionista brasiliano, inviso ai narcotrafficanti per le sue pratiche di resistenza culturale, sia “sparito” per sfuggire alla criminalità organizzata brasiliana, grazie al sortilegio di un mago. Luigi, il direttore dell’orchestra, che non aveva mai denunciato la scomparsa dell’amico, decide di partire per il Brasile insieme a Pippo, mentre il resto del gruppo rimane in Sicilia a continuare le prove. I due uomini dovranno trovare il mago in grado di fornire la formula musicale che può far “riapparire” Darcy, strappandolo dal limbo nel quale è imprigionato.
Ha inizio così inizio un vero e proprio viaggio in cui coesistono costantemente magia e razionalità, scienza ed esoterismo, scetticismo e fede.
Il primo lungometraggio di Luigi Cinque disdegna facili classificazioni di genere. E’ certamente un road movie perché racconta il percorso fisico e interiore dei protagonisti.
Si tinge di noir quando a prevalere è l’aura di mistero che avvolge la scomparsa di Darcy.
E’ un documentario poiché rappresenta con crudo realismo la difficile realtà brasiliana, tra povertà, armi, furti, disperazione e violenze di ogni tipo.
Ricorda i film neorealisti nella scelta di non utilizzare attori professionisti ma individui che interpretano se stessi.
Ma Transeuropae Hotel è innanzitutto un saggio sul potere evocativo della musica, la sola arma contro la perdita di coscienza. In una visione non meccanicistica della realtà la musica assume un ruolo fondamentale, poiché l’unica cosa che accomuna tutti gli esseri viventi è una vibrazione di onde elettromagnetiche, una vibrazione di materia pulsante.
Così come vibra e fa vibrare, appassiona e scuote la pellicola di Cinque. E ci riesce grazie all’interpretazione sincera e misurata dei protagonisti. Grazie ad un soggetto coraggioso e originale e a una colonna sonora coinvolgente ed ammaliante. Ci riesce grazie all’intelligente contaminazione tra suggestioni diverse che, spiazzando lo spettatore, gli consente di riflettere su come l’arte può cambiare il mondo o almeno la percezione che ognuno di noi ha della realtà che vive. D’altronde “ i musicisti non sono altro che degli spostamolecole, ma ogni tanto spostando molecole riescono a suscitare sensazioni inusitate”.
RARO perché… è un singolare saggio sul potere evocativo della musica.

Note: il film è uscito SOLO al Nuovo Cinema Aquila di Roma. 

Voto: 7

Monica De Simone