Scheda film

Regia: Rémi Bezançon
Soggetto: dal romanzo di Eliette Abecassis
Sceneggiatura: Rémi Bezançon, Vanessa Portal
Fotografia: Antoine Monod
Montaggio: Sophie Reine
Scenografie: Maamar Ech-Cheikh
Costumi: Marie-Laure Lasson, Christian Schnezler
Musiche: Sinclair
Suono: Olivier Walczak, Sébastien Wera, Marc Engels
Francia/Belgio, 2011 – Commedia – Durata: 107′
Cast: Louise Bourgoin, Pio Marmaï, Josiane Balasko, Thierry Frémont, Gabrielle Lazure, Firmine Richard, Anaïs Croze
Uscita: 27 luglio 2012
Distribuzione: Videa-CDE

 L’amore dura nove mesi

Qual è stato l’inizio? Quand’è che una storia d’amore comincia a finire? Forse quando si scopre di essere incinta? O forse proprio quando la stessa storia d’amore ha inizio, potenzialmente ed implicitamente destinata a concludersi solo per il fatto di aver avuto principio.
Barbara Dray (Louise Bourgoin) e Nicolas Malle (Pio Marmaï) sono una coppia così felice, ma così felice che proprio per coronare il proprio sogno d’amore decide di avere un figlio. Dalle prime ecografie alla nascita della piccola Eva, il loro apparente idillio verrà travolto da medici, suocere, madri ed amici, che cambieranno in peggio le loro esistenze.
Continua l’invasione delle commedie francesi, dopo il recentissimo L’amore dura tre anni di Frédéric Beigbeder, caratterizzato dalla stessa attrice protagonista e da una tematica alquanto simile. Tratto dal romanzo “Lieto evento” di Eliette Abecassis da noi edito da Marsilio, Travolti dalla cicogna vuole essere un’indagine in forma appunto di commedia su quale sia la scintilla che faccia scatenare in una coppia il cambiamento in negativo. Sostenuto dai continui interrogativi di Barbara, che narra in prima persona, e partendo da particelle infinitesimali sotto forma di lucine in cui si scompone la scritta “Gaumont” all’inizio, continuando a far riferimento allo spazio infinito con la citazione di Star Trek visto in TV, il film non sembra giungere a grosse risposte, se non quella che anche la gravidanza – come molti altri eventi delle nostre vite – sia in fondo una fregatura, pur restando indissolubilmente legata alla nostra sopravvivenza sul pianeta: in ossequio al principio secondo cui “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, la nascita di un figlio pare provocare una piccola morte in chi l’ha letteralmente messo al mondo – in particolare la donna – morte peraltro già presente, secondo la descrizione di Bataille, nell’orgasmo (femminile) conclusivo dell’atto d’amore generante.
La pungente analisi di quello che forse era un lieto evento soltanto nelle civiltà rurali fino a prima della Seconda Guerra Mondiale, poiché un figlio costituiva sì una bocca in più da sfamare ma anche indispensabile forza lavoro, mentre oggi arriva ad essere solo d’impaccio alle libertà dei genitori ed un ostacolo alla loro realizzazione sociale, rischia però di subire nel corso della narrazione lo stesso destino della coppia protagonista. Così la freschezza del film ed il suo interesse da parte dello spettatore finisce per scemare man mano che la coppia scoppia.
Non mancano certo momenti ben riusciti, come il corteggiamento iniziale di Nicolas attraverso i titoli dei film in DVD o la scelta del nome del nascituro o ancora l’allucinazione infanticida davanti alla TV.
Travolti dalla cicogna, a tratti irresistibile e convincente ed in altri momenti banale se non paradossale, è comunque un film sufficientemente intelligente, nobilitato dai suoi interpreti – su tutti la madre/suocera svampita Josiane Balasko – ed adatto a palati non eccessivamente sofisticati.

Voto: * * *

Paolo Dallimonti