Regia: Massimo Venier
Interpreti: Aldo, Giovanni, Giacomo, Paola Cortellesi, Ottavia Piccolo, Sandra Ceccarelli
Durata: 1h44’

Recensione n.1

Tornano Aldo Giovanni e Giacomo e anche stavolta si confermano come autori/attori che possono offrire molto di piu’ delle loro buffe facce al servizio della battuta facile o della gag da avanspettacolo. Ritornando sui passi di “Chiedimi se sono felice”, li ritroviamo ancora una volta in una storia di tutti i giorni, reale, oppressi dai soliti problemi quotidiani che offre la vita. Su note lievi, la bellissima colonna sonora accompagna quasi con mestizia questa storia che offre ben pochi spunti per ridere, ma che conferma, ancora una volta, la bravura recitativa volutamente sottotono, del trio (senza andare a scomodare Attori con la A maiuscola). Quindi, chi si aspetta l’ennesima buffonata, puo’ andare a vedere altri film, chi invece vuole gustare con sapiente curiosita’ la loro ultima fatica, dopo il non troppo convincente “La leggenda di Al, John e Jack”, potra’ ritenersi soddisfatto di come riescano, di volta in volta a stupire non tanto sull’originalita’ delle situazioni, ma di come riescano a descrivere in maniera reale situazioni che possono scadere spesso nello scontato e dare vita a personaggi umani perfettamente credibili nel loro contesto, rimettendosi in gioco ogni volta. Insomma, non e’ il loro miglior film, ma stanno facendo di tutto per uscire dallo stereotipo del film solo gag e battute, svelando sempre nuove sfumature a volte appena accennate, cosa ammirevole, anche se alla fine il risultato non e’ sempre quello sperato e la sensazione di deja vu rimane pericolosamente dietro l’angolo. Ottima la Cortellesi (se mai ci fosse stato bisogno di aggiungerlo). Voto: 7

The Wolf

Recensione n.2

Se per Woody Allen è Manhattan il luogo ideale in cui ambientare i propri film, sicuramente lo stesso rapporto privilegiato esiste tra Milano ed il trio formato da Aldo, Giovanni e Giacomo. Così, dopo la non troppo fortunata avventura oltreoceano, i tre comici tornano a casa, creando una pellicola in cui si ritrovano tutti quegli elementi che ne hanno fatto la fortuna e che sembravano abbandonati, o per lo meno sbiaditi, in “La leggenda di Al, John e Jack”.
Quella di “Tu la conosci Claudia?” è una trama piuttosto semplice che si snoda attorno alle vicende incrociate dei tre che vediamo incontrarsi per un caso fortuito (un tamponamento) ma le cui vite erano gia più o meno inconsapevolmete legate dalla presenza femmile centrale del film, Caludia appunto, interpretata da una bravissima Paola Cortellesi, che anche in quest’occasione ci da prova delle sue molteplici capacità attoriali. E’ proprio lei a tenere assieme la soria che, come già accadeva nei lavori precedenti, ruota ovviamente attorno ai attori; in questo caso ci troviamo davanti ad uno stralunato tassista che sostiene di essere capace di sentire la presenza dell’amore nell’aria (Aldo), un marito pantofolaio che attende con impazienza per tutto il giorno il momento in cui arriverà a casa, si siederà sul divano davanti alla tv e si gusterà il gioco finale di passaparola (Giovanni) ed un uomo segnato profondamente dalla recente separazione dopo la quale sembra aver perso la voglia di vivere e reagire (Giacomo). Tre esistenze in apparenza molto diverse ma accomunate dalla ricerca, in alcuni casi persino dall’inseguimento, della medesima cosa: l’ amore; ciò che tutti e tre vogliono è amare ed essere riamati, con l’inconveniente che lo vogliono tutti dalla stessa donna! Cosa succederà quando si scoprirà il filo che li unisce? Chi sceglierà Claudia? Quale amore trionferà, quello passionale di Aldo, quello tenero di Giacomo o quello rassicurante di Giovanni?
Ciò che il trio ci propone è un film divertente, fatto di una comicità sobria e mai volgare, il cui valore aggiunto risiede nell’ ottima scelta delle musiche e degli interpreti di secondo ruolo (tra tutti Ottavia Piccolo, nella parte della psicologa di Claudia e Giacomo)ed in cui si ripropongono elementi classici del loro repertorio; il tutto però dà origine ad un prodotto che in parte si distingue dai precedenti, dall’ultimo in particolare, per il tentativo di affiancare alla semplice comicità anche temi che sono propri della vita di tutti, come l’amicizia, le difficoltà della quotidianità e dell’amore, cercando di dare maggiore spessore alla storia e alle loro interpretazioni, dimostrando così di non essere più il trio capace soltanto di fare ridere.
VOTO: 7

Silvia Benassi