Scheda film
Regia: Alexandre Coffre
Soggetto: da un’idea di Yoann Gromb
Sceneggiatura: Laurent Zeitoun, Yoann Gromb e Alexandre Coffre
Fotografia: Pierre Cottereau
Montaggio: Sophie Fourdrinoy
Scenografie: Gwendal Bescond
Costumi: Sonia Philouze
Musiche: Thomas Roussel
Suono: Pascal Armant
Francia/Belgio, 2013 – Commedia – Durata: 92′
Cast: Dany Boon, Valérie Bonneton, Denis Ménochet,
Uscita: 5 giugno 2014
Distribuzione: BIM
Un matrimonio ormai in fumo
Alain (Dany Boon e Valérie (Bonneton) sono una ex coppia di coniugi che deve affrontare una delle prove più terribili della propria nuova esistenza: arrivare in tempo al matrimonio della figlia Cécile (Bérangère McNeese) in Grecia. Ma non è l’unica difficoltà che devono sostenere: il vulcano islandese Eyjafjallajökull, quello che dà il titolo originale al film e che nel 2010 ha veramente bloccato le rotte aeree di buona parte d’Europa, rende il loro viaggio assai più ingarbugliato e pieno di tappe e deviazioni fuori programma. Uniti da profondo odio, ma forse ancora da qualcos’altro, i due si sfideranno senza sosta, sferrandosi colpi sempre più bassi, nell’estenuante tentativo di arrivare l’uno prima o senza la presenza dell’altro…
Dany Boon, ben noto anche qui da noi per averci “causato” un remake esilarante ma fotocopiato e un sequel piuttosto scialbo del suo Giù al nord (dei quali, entrambi, è stato produttore esecutivo), si conferma mattatore della commedia transalpina. Ma, come ogni ottimo e saggio attore, sa circondarsi di spalle di pari se non superiore bravura: nell’appena citato film c’era l’algerino Kad Merad, in Niente da dichiarare il belga Benoît Poelvoorde, mentre in questo si avvale della sorprendente connazionale Valérie Bonneton, ex compagna del collega François Cluzet, al fianco del quale l’avevamo vista in Piccole bugie tra amici di Guillaume Canet. I due rivaleggiano letteralmente a più riprese nel rubarsi la scena e si scambiano continuamente i ruolo di spalla e di protagonista – anche se la sensazione è che sullo schermo ci siano ”solo” e sempre due bravi primi attori – regalando così uno spettacolo pieno di ritmo e divertente, a tratti esilarante (si veda a titolo d’esempio la scena in Albania).
Naturalmente un matrimonio in crisi, anzi finito ormai da tempo, che si scontra e si confronta con quello da poco sbocciato di una giovane coppia non potrà restare immune alle sue scintille senza perciò riaccendersi. Ma il lieto fine in molte commedie (francesi) è quasi d’obbligo, se non programmatico, pertanto va da sé che ad un film leggero e senza alcuna pretesa come Tutta colpa del vulcano di Alexandre Coffre non manchi nulla per intrattenere anche il nostro pubblico, promettendo di mietere interessanti incassi al botteghino.
Voto: 6 e ½
Paolo Dallimonti