Scheda film
Regia: Giovanni Veronesi
Soggetto e Sceneggiatura: Giovanni Veronesi, Ugo Chiti, Giulio Calvani e Nicola Baldoni
Fotografia: Tani Canevari
Montaggio: Claudio Di Mauro
Scenografie: Paki Meduri
Costumi: Alessandro LAi
Musiche: Gratis Dinner
Suono: Daniele Maraniello
Italia, 2020 – Commedia – Durata: 116′
Cast: Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo, Giulia Michelini, Guido Caprino, Anna Ferzetti, Federico Ielapi
Uscita: 25 dicembre 2020
Distribuzione: Vision Distribution/Sky
Due anni dopo…
Un bambino (Federico Ielapi), innamorato della compagna Ginevra (Sara Ciocca) in partenza per l’Inghilterra a fine anno scolastico, si rifugia nella lettura de “I 3 moschettieri” per sfuggire alla tristezza della realtà. Sarà l’occasione per un’avventura che nella sua fantasia riunirà ancora una volta i tre Moschettieri superstiti, orfani (ma non del tutto) di Aramis: D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo) riuniti nell’improbabile missione di recuperare la piccola Ginevra…
Quando questa interminabile pandemia sarà finita, Ser Giovanni Veronesi da Prato dovrà accendere un cero, forse proprio al Covid-19. La disastrosa chiusura dei cinema fino a data da destinarsi lo privilegerà di una visione in prima serata la sera del 25 dicembre alle ore 21.15 sui canali di Sky, beneficiandolo di un’ampia audience ,non del tutto meritata, probabilmente pari, se non superiore, a quella che sarebbe derivata da un’uscita in sala.
Seguito di Moschettieri del re – La penultima missione, che già nel titolo faceva presagire un secondo capitolo, Tutti per 1 – 1 per tutti ha in sé tutti i pregi e tutti i difetti del cinema del regista toscano. Capacità di radunare capitali non indifferenti, abilità nel coinvolgere i migliori interpreti nel panorama nazionale con cui negli anni ha ormai instaurato una solida amicizia, discreta arte nella messinscena e intelligenza nella scelta dei soggetti, ma, ahinoi, una inesorabile approssimazione nella sceneggiatura che culmina spesso col far naufragare le più nobili intenzioni di partenza, finendo spesso per ridurre il tutto – come in questo caso – alla sensazione di “barzellette raccontate da Proust”.
L’idea dei moschettieri stampalati che parlano buffe lingue (Favino insuperabile!) e dialetti quasi anacronistici – ben spiegata nel finale del primo capitolo – si appoggia su una trama troppo debole per due ore di racconto cinematografico (scortare Enrichetta d’Inghilterra e la piccola Principessa Ginevra in Olanda per un matrimonio che metterà pace fra i regni), a sua volta sostenuta da battute datate che rimandano alla comicità cinetelevisiva degli anni ottanta e da trovate da chiacchiere al bar (una su tutte il personaggio di Beghelì, interpretato da Giulio Scarpati, creato quasi esclusivamente per una battuta agghiacciante) che smuovono nello spettatore un piccolo sorriso, ma nulla più.
Il messaggio che la fantasia possa essere l’unica ancora di salvezza in momenti difficili e quindi con essa l’arte e ogni tipo di creazione artistica, troppo sacrificate in questi ultimi tempi, riesce comunque ad arrivare nonostante tutto.
Quello che salva il film, rendendolo alla fine una onesta pellicola per famgilie, da vedere appunto tutti insieme davanti alla TV la sera dei Natale, sono le interpretazioni di tutti gli attori, affiatatissimi tra di loro, che riescono a tenere insieme un copione scucito e a rammendarlo con la loro bravura e grande sintonia, divertendoci e facendoci dimenticare il vuoto che gli gira intorno, ma anche i brutti momenti che tutti stiamo vivendo.
Voto: 6
Paolo Dallimonti