Scheda film

Regia: Leonardo Pieraccioni
Soggetto e sceneggiatura: Leonardo Pieraccioni, Paolo Genovese
Fotografia: Fabrizio Lucci
Montaggio: Consuelo Catucci
Scenografie: Francesco Frigeri
Costumi: Claudio Cordaro
Musiche: Gianluca Sibaldi
Italia, 2013 – Commedia – Durata: 95’
Cast: Leonardo Pieraccioni, Serena Autieri, Maurizio Battista, Marco Marzocca, Marianna Di Martino, Chiara Mastalli, Giuseppe Maggio, David Sef
Uscita: 12 dicembre 2013
Distribuzione: 01 Distribution

 Ritorno al passato

Tramontata la lunga e redditizia stagione dei cosiddetti “Cine-panettoni”, il cartellone pre e post natalizio, da sempre parentesi tra le più ambite e fertili in termini d’incassi per le distribuzioni nostrane e non solo, non rimane però orfana di titoli battenti bandiera tricolore, che del suddetto filone conservano intatte alcune peculiarità. Che siano oppure no ambientati durante le festività, magari geograficamente collocati a questa o a quell’altra latitudine, il made in Italy continua con la precisione di un orologio Svizzero a sfornare film destinati ad andare a occupare proprio quelle caselle messe a disposizione dalle Majors nostrane. Le scelte ricadono ovviamente sulle commedie popolari accalappia famiglie, più o meno brillanti e poco sofisticate, che hanno nel comico di turno il principale motivo di richiamo. Insomma, le definizioni cambiano ma la sostanza resta la stessa: risate a buon mercato e volti noti da mettere sotto l’albero.
Ad aprire le danze ci pensa Leonardo Pieraccioni e il suo Un fantastico via vai, nelle sale a partire dal 12 dicembre con le cinquecento e passa copie messe a disposizione dalla 01 Distribution. L’ultima fatica dietro e davanti la macchina da presa del regista e attore toscano non fa registrare alcuna modifica o novità sostanziale rispetto a quanto precedentemente proposto sul grande schermo in questi anni, tanto nella struttura drammaturgica quanto nei temi e nei stilemi proposti. Non manca l’ormai consueta pioggia di morale (in questo caso anti-razzista), che non risparmia né la storia né i personaggi che la animano, così come non mancano all’appello sia la voce narrante dello stesso Pieraccioni che sdoppiandosi distribuisce diegeticamente ed extra-diegeticamente la già citata morale, sia la solita incapacità di mantenere la storia in equilibrio, dando ad essa anche una certa dose di originalità e una continuità dal punto di vista dei tempi comici. La freschezza e l’efficacia degli esordi de I laureati e Il ciclone hanno ceduto il posto ad una graduale discesa verso la mediocrità, nella quale hanno fatto capolino clamorosi scivoloni (Il pesce innamorato o Il principe e il pirata). Forse questo deve avere convinto l’ex cabarettista a rivolgere lo sguardo e il suo cinema alle prime performance. Il risultato è un ritorno al passato, ai toni nostalgici che lo caratterizzano e alle gag che ne restituiscono sullo schermo i tempi che furono. Ha capito di essere invecchiato, ma di avere ancora tutto il diritto di continuare ad essere un sognatore incallito e un inguaribile Peter Pan in giacca e cravatta. Di conseguenza, si è cucito addosso il personaggio di Arnaldo Nardi, un marito e un padre felice, che a causa di un malinteso con la moglie viene allontanato dal focolaio domestico. Non tutto il male, però, viene per nuocere e l’equivoco si trasforma nell’occasione di vivere una seconda giovinezza grazie a una convivenza d’emergenza con quattro universitari.
Plot alla mano, a conti fatti, l’originalità continua a venire meno quando lo stesso Pieraccioni si vede costretto a rispolverare, autocitandosi, la scena della fuga dal ristorante per non pagare il conto ne I laureati, sostituendo ai quattro studenti fuori corso altrettanti fuori sede decisamente più maturi rispetto ai predecessori (che fortunatamente nulla hanno a che spartire con gli Universitari mocciani). A lui e al suo Arnaldo il compito di fare loro da angelo custode e con loro, al momento di saldare il conto salato del ristorante, tentare la disperata fuga, ma con esiti diversi perché la resistenza fisica non è più quella di un tempo. Eppure la pellicola nel complesso risulta gradevole, strappa al foto finish la sufficienza, riacquistando scorrevolezza e capacità di regalare sorrisi veri (ad esempio la scena dell’arrivo nella casa dei genitori siculi di Camilla). Il momentaneo distacco dal sodale Veronesi in fase di scrittura, sostituito per l’occasione da Paolo Genovese, fa germogliare da subito quei frutti che dal terzo film in poi, ossia Fuochi d’artificio, avevano iniziato a perdere colore e brio. Ne viene fuori una commedia degli equivoci classica, ma più incisiva e meno logorroica del solito, con un Pieraccioni che per la prima volta riesce persino a mettersi da parte. 

Voto: 6

Francesco Del Grosso

BACKSTAGE – REGOLE DELLA CASA
Videoclip – Un fantastico via vai (canzone scritta e interpretata da Colore alias Mattia Pattaro)

BACKSTAGE – SUL SET CON IL CAST
BACKSTAGE – LEONARDO RACCONTA

BACKSTAGE – PRIME DUE SETTIMANE DI RIPRESE
BACKSTAGE 1 – I PROTAGONISTI SI RACCONTANO
PHOTO SHOOTING – BACKSTAGE

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