Scheda film
Regia: Alessandro Pondi
Soggetto: Alessandro Pondi, Riccardo Logli e Riccardo Irrera
Sceneggiatura: Alessandro Pondi e Riccardo Logli
Fotografia: Ramiro Civita
Montaggio: Pietro Morana
Scenografie: Alessandra Mura
Costumi: Sabrina Spissu
Musiche: Cris Ciampoli
Suono: Marco Aruta
Italia, 2023 – Commedia – Durata: 90′
Cast:
Enrico Brignano, Gabriella Pession, Paola Minaccioni, Niccolò Senni, Marco Zingaro, Leandro Amato, Grazia Schiavo, Fortunato Cerlino
Uscita in sala: 30 agosto 2023
Distribuzione: 01 Distribution

Mai dire Mao!

Da quando a sette anni vide per la prima volta un film di James Bond, Maurilio Fattardi (Enrico Brignano), in nomen omen, sogna di diventare un agente segreto. Oggi però deve accontentarsi di essere a malapena il responsabile della sicurezza di un centro commerciale, ma, imperterrito, si fa chiamare Agente Mao. Vive da solo in un appartamento a Roma e dalla sua “finestra sul cortile” spia i condomini, di cui sa… tutto! Proprio nell’appartamento di fronte si trasferisce una donna molto attraente: è Rita (Gabriella Pession), una hostess di linea un po’ malinconica. Una sera Maurilio assiste ad una furiosa litigata tra lei ed uno sconosciuto. Le ombre che intravede suggeriscono che l’uomo le stia mettendo le mani al collo. “Questo è omicidio!”, pensa subito Maurilio, ma quando arriva nell’appartamento di Rita in compagnia della polizia il cadavere non si trova. Per giunta, sulla porta appare la donna che li guarda allibita. Maurilio sembra l’unico a credere a ciò che ha visto e inizia un’indagine privata e rocambolesca, coinvolgendo pure la bella vicina di casa. La verità non è mai quel che sembra e ognuno cerca di nascondere i propri segreti. Indizio dopo indizio, nonostante tutto sembri giocare contro di loro, i due riusciranno a ricostruire una serie di segreti e a scoprire la verità, quella vera però. E non solo…

Enrico Brignano, come Gigi Proietti, che fu peraltro anche suo maestro, è uno di quegli attori che tanto rendono bene in teatro o in televisione, ma che poco funzionano al cinema. Sarà per il suo faccione, per la simpatica logorrea o per quegli occhioni azzurri che sembrano bucare fin troppo lo schermo, arrivando dritti dritti in faccia allo spettatore della sala, ma nessuna commedia da lui interpretata, soprattutto da protagonista, è degna di nota.

Questo Una Commedia Pericolosa fa curiosamente eccezione, già dal soggetto e dalla sceneggiatura: innanzitutto per la contaminazione gialla, con un occhio ad Hitchcock, poi per essere una sorta di Rashomon – fatte le dovute proporzioni, nessuno si offenda! – nel quale la verità viene via via a galla attraverso i vari punti di vista. Anche il commissario Laneve interpretato da Fortunato Cerlino spicca per essere l’ennesimo funzionario di polizia, angariato dal casinista di turno, di una lunga schiera che va dall’ispettore capo Charles Dreyfus di Herbert Lom nei vari prequel e sequel de La pantera rosa al povero commissario Rovere di Alessandro Haber in Sogni mostruosamente proibiti.

Per quanto poco sopportabile all’inizio, il personaggio di Maurilio riesce pian piano a conquistarsi lo spettatore, che inizia ad empatizzare sempre più per lui. Questo, insieme ad una certa velocità di esecuzione e ad una buona dose di ritmo (e al montaggio di Pietro Morana), riesce ad elevare il film sopra la media e a regalare al divo Brignano la prima commedia decisamente riuscita della sua carriera.

Curiosità: la locandina del film è stata realizzata dal celebre illustratore Renato Casaro.

Voto: 6 e ½

Paolo Dallimonti