di Stephen Hopkins
con Gene Hackman, Morgan Freeman, Monica Bellucci

Siamo a San Juan, Portorico. Durante una caliente festa popolare per le strade della città, Victor Beneze (Morgan Freeman), locale capitano di polizia, chiama il facoltoso Henry Hearst (Gene Hackman) perché lo sospetta dello stupro e dell’omicidio di due ragazzine. L’interrogatorio, che sarebbe dovuto durare pochi minuti, si prolunga per tutto il film svelando particolari sui gusti imbarazzanti del nostro Henry nonché sul suo rapporto con la bella moglie Chantal (Monica Bellucci). Fin dall’inizio, la trama si regge sull’interrogativo: è lui il colpevole?
Hackman è pienamente a suo agio nel cliché del vecchio sozzone, così come Freeman in quello dell’ispettore nero e quindi probo con vita privata a pezzi: i due duettano e duellano per tutto il film in bravura recitativa. Peccato che manchino la storia ed una buona regia. Insopportabili ad esempio i primi piano ad etichette di liquori. E la Bellucci? Gran bella 31enne, deve affrettarsi se vuole far breccia a Hollywood come fatalona; in Under Suspicion recita tutto un suo film, probabilmente pensava ancora di essere sul set di un qualche orologio breill.

Jean Bodò (Alessio Banich)