Scheda film

Regia: Jonathan Glazer
Soggetto: dal romanzo di Michel Faber
Sceneggiatura: Walter Campbell e Jonathan Glazer
Fotografia: Daniel Landin
Montaggio: Paul Watts
Scenografie: Chris Oddy
Costumi: Steven Noble
Musiche: Mica Levi
G.B/USA/Svizzera, 2013 – Drammatico/Fantascienza/Thriller – Durata: 108′
Cast: Scarlett Johansson, Jeremy McWilliams, Lynsey Taylor Mackay, Dougie McConnell, Kevin McAlinden, D. Meade, Andrew Gorman
Uscita: 28 agosto 2014
Distribuzione: BIM

 Il matrimonio del mio peggiore amico

Una moto percorre veloce una strada che si inerpica fra le rovine. Poi si ferma vicino ad un camioncino, recupera fra i cespugli il corpo di una donna e lo chiude nel veicolo. Un’aliena, somigliante alla ragazza, ne indossa i vestiti in un atmosfera asettica. Nella scena successiva l’aliena, interpretata da Scarlett Johansson, è alla guida del camioncino e sta percorrendo le strade della Scozia, il suo scopo è rimorchiare ragazzi, portarli in case e appartamenti dove li sedurrà, per poi farli cadere in pozze di liquido nero. Il rituale si ripete molte volte, seguendo un ritmo ipnotico, in cui le vittime cadono come mosche in una ragnatela e anche lo spettatore viene coinvolto in questo ritmo cadenzato, che trasforma il film in una concatenazione di eventi simili. Ma poi succede qualcosa, perché la sovrapposizione di identità induce l’aliena a porsi delle implicite domande su di sé.

Di questo strano film, ciò che colpisce non è la trama, che a tratti si fa monotona, né l’interpretazione della Johansonn, che non riesce a interpretare un ruolo asettico, ma anzi il suo corpo e la sua espressività a volte la tradiscono. No, quello che colpisce è la volontà del regista di sciogliere una trama senza eventi, che fino all’ultima inquadratura del film segue un ritmo lento. Lasciando allo spettatore il desiderio di superare il lieve confine fra l’ipnotico ripetersi delle scene e il desiderio di vedere accadere fatti più eclatanti e decisivi per lo svolgimento della storia. Al di là di questo, Under the skin andrebbe visto per i luoghi lugubri e suggestivi in cui è stato girato e per la dimensione onirica che impernia tutto il film.

Voto: 7

Fulvio Caporale