L’autore tedesco Christian Petzold torna per la quinta volta alla Berlinale con la sua ultima variazione sul mito della ninfa acquatica Undine.
Il mito di Undine, la ninfa dell’acqua che deve uccidere il suo amante se mai dovesse tradirla, ottiene un restyling . La principale innovazione è che la storia non si concentra solo sul tradimento di Undine che potrebbe costare così caro al suo uomo: riceve una vera storia d’amore che le permette di sentire cosa vuol dire essere veramente amata.
Petzold ha ripreso le sue star già viste in Transit, la carismatica Paula Beer e Franz Rogowski, e ha regalato loro la storia d’amore che meritano.
Come in gran parte dell’opera inquietante di Petzold, il passato e il presente si scontrano l’uno con l’altro in modi scomodi e talvolta confusi.
Undine (Beer), ventenne, lavora come guida freelance per l’Amministrazione per lo sviluppo urbano nel centro di Berlino. Ma prima di parlare di tutti i drastici cambiamenti avvenuti nella capitale nel corso dei secoli, il suo amante Johannes (Jacob Matschenz) rompe con lei sulla terrazza di un caffè di fronte al suo lavoro.
Le due scene, in rapida successione, non potrebbero essere più diverse.  Sembra quasi che questa Undine altamente professionale sia una persona completamente diversa dalla donna disprezzata che abbiamo visto dall’altra parte della strada.
Un’altra presentazione professionale più avanti nel film, sullo Stadtschloss di Berlino proprio nel centro, offre una chiave per le scene precedenti, poiché Undine spiega che l’antico castello è stato demolito durante l’era socialista e ora è in fase di ricostruzione. Ciò porta al paradosso che un palazzo del XVIII secolo viene (ri) costruito nel XXI secolo, come se “il progresso fosse impossibile”. L’idea che le città e gli edifici cambino e mutino costantemente, ma conservino sempre qualcosa della loro essenza, è un’idea molto petzoldiana.
Apparentemente per caso, Undine incontra il subacqueo industriale Christophe (Rogowski) nello stesso bar in cui Johannes l’ha lasciata nemmeno un’ora prima. Il loro incontro è “benedetto”, poiché il subacqueo e la giovane donna che prende il nome da una ninfa dell’acqua vengono improvvisamente allagati dal contenuto di un acquario in alto che scoppia improvvisamente.
La loro vorticosa storia d’amore è l’equivalente dello Stadtschloss di nuova costruzione; non è l’originale ma in realtà una versione migliorata della storia d’amore di Undine con Johannes. Un contorto gioco intellettuale che convince ma fino a un certo punto, finchè non risulta troppo artificiale.

Voto 6,5

Vito Casale

Production companies: Schramm Film Koerner & Weber, Les Films du Losange
Cast: Paula Beer, Franz Rogowski, Maryam Zaree, Jacob Matschenz
Writer-director: Christian Petzold
Producers: Florian Koerner von Gustorf, Michael Weber
Cinematography: Hans Fromm
Production design: Merlin Ortner
Costume design: Katharina Ost
Editing: Bettina Boehler
Casting: Simone Baer
Venue: Berlin International Film Festival (Competition)
Sales: The Match Factory

In German
90 minutes