Scheda film

Regia, Soggetto, Sceneggiatura, Fotografia: Caterina Carone
Montaggio: Enrica Gatto
Italia, 2009 – Documentario – Durata: 73′
Cast: Carlo Paladini, Valentina Postika
Uscita: 26 aprile 2011
Distribuzione: autodistribuzione

Sale: 1

 L’uomo che sussurava ai cosacchi

Carlo Paladini è un quasi novantenne che trascorre il finale della sua esistenza in quel di Pesaro. Comunista, antifascista e partigiano, ha ricordi da vendere della sua lunga vita, nella quale ha accumulato metri su metri di pellicola in super 8 e di nastro magnetico in VHS su cui ha cercato di imprimere la propria memoria, compresi i ripetuti viaggi nei “paradisi comunisti”. Ma ormai si rende conto che il tempo stringe e non potrà portare a termine tutti gli impegni che vorrebbe
Valentina Postika, poco più che trentenne è la sua badante. Una robusta ragazza venuta dalla Moldavia, cui invece il tempo per tornare in patria, riabbracciare i suoi tre figli ed abitare in quella casa che sta lentamente e faticosamente cercando di costruire, sembra non passare mai.
Carlo Paladini è anche il nonno di Caterina Carone, documentarista che, partendo dal voler raccontare il suo importante avo, non ha potuto fare a meno di accostargli quell’”ingombrante” angelo custode che, paradossalmente, viene da una di quelle repubbliche che avevano sposato l’utopia comunista, vedendola infrangersi dopo quasi settant’anni. Valentina, se da una parte è per Carlo il fallimento di ciò in cui lui aveva sempre creduto, adesso è anche una delle sue ragioni di vita perchè, per quanto si scontrino continuamente, nel loro rapporto speciale nessuno dei due riesce a fare a meno dell’altro.
La giovane Carone ha pedinato l’anziano Carlo, che spesso le chiede spiegazioni o le inveisce pure contro, nella sua piccola casa alla periferia di Pesaro, raccogliendo così tanto materiale da dover richiedere un montaggio “chirurgico”. I filmati del Paladini si incastrano perfettamente alternandosi al nuovo girato, instaurando una lirica comunicazione tra un passato ed un presente che sembrano avere ben pochi sbocchi nel futuro. Quanto i curiosi brani dell’Est, che aprono (la ritmatissima “Bilet na balet” di Igor Kornelyuk) e chiudono (“Pentru tine” di Copilul de aur) il documentario, insinuandosi nella memoria filmata, tesa a soppiantarne una cerebrale sempre più sfumata, così Valentina si è inserita nella vita di Carlo, diventandone, come ha dichiarato la stessa regista, “l’ultima testimone della sua vita e della sua morte”.
Entrambi in attesa di partire, il primo verso una fine non troppo desiderata ma prossima a venire, la seconda verso un futuro anelato, ma lungi dal realizzarsi.
RARO perché… lo spazio per la riflessione e la commozione è sempre più difficile da trovare
Note: progetto vincitore della 1° edizione del “Premio Solinas Documentario per il Cinema” nel 2008, premiato nella sezione Italiana.doc al Torino Film Festival nel 2009 ed all’Euganea Film Festival nel 2010, il film è uscito in autodistribuzione soltanto al Nuovo Cinema Aquila di Roma.

Voto: * * *½

Paolo Dallimonti