Scheda film
Regia: Maria Sole Tognazzi
Soggetto e Sceneggiatura: Ivan Cotroneo, Francesca Marciano e Maria Sole Tognazzi
Fotografia: Arnaldo Catinari
Montaggio: Walter Fasano
Scenografie: Roberto De Angelis
Costumi: Antonella Cannarozzi
Musiche: Gabriele Roberto
Suono: Angelo Bonanni
Italia, 2013 – Commedia – Durata: 85′
Cast: Margherita Buy, Stefano Accorsi,
Uscita: 24 aprile 2013
Distribuzione: Teodora Film
Le stelle degli altri
Irene (Margherita Buy) è una donna che di professione va in giro per gli alberghi a verificarne la qualità, giudicando sotto mentite spoglie se si meritino tutte le stelle fin lì loro assegnate. In giro per l’Italia e per il mondo conduce una vita all’apparenza invidiabile, ma in realtà triste e solitaria: stipendio non elevatissimo, instabilità esistenziale ed affettiva (niente marito né figli) e necessità di indossare in sostanza ogni volta una maschera, Irene di fatto vive le vite degli altri. Unica consolazione sono le due nipotine e Andrea (Stefano Accorsi), il suo ex, un amico che offre e chiede aiuto…
Sulla carta sembrava essere una sorta di seguito ultra-ideale de Le fate ignoranti di Ozpetek, che finiva con la Buy ed Accorsi mentre si salutavano e con lei in partenza all’aeroporto. Ma qui il viaggio non è più quella fuga o quell’idea di futuro, bensì un presente da Girone dei Dannati, obbligato a ripetersi ogni giorno uguale a se stesso come ne Ricomincio da capo di Ramis. Al centro del film di Maria Sole Tognazzi non c’è quella famiglia, ironicamente protagonista di molte pellicole italiane recenti, come ad esempio Una famiglia perfetta o È nata una star, ma quello che ormai ne rimane, i suoi sparuti ruderi: la donna single e senza prole.
Uno sforzo produttivo non indifferente – numerose le differenti location in lungo ed in largo per il mondo – per una riflessione circa i tic e i vizi degli odierni quaranta-cinquantenni e l’idea relativa di “libertà”, condotta a tratti con cura ed attenzione (grazie ai due co-sceneggiatori di razza Cotroneo e Marciano) – ad Irene la vita non va come avrebbe sempre desiderato, sotto il velo di un’esistenza apparentemente invidiabile, ma anche la sorella e suo marito, ad un occhio superficiale realizzati grazie alla famiglia che insieme hanno costituito, non sembrano passarsela meglio – mentre in altri momenti più appannata, come nel finale, in cui la vicenda sembra annaspare, con la protagonista e l’amico Andrea che finiscono a letto, anche se poi sembra concludersi tutto nel migliore dei modi, nonostante un ultimo guizzo sembri regalare quel po’ di instabilità, per poi essere subito “normalizzato” dalla ripresa dell’abituale ed irrinunciabile tran-tran quotidiano.
A colmare le lacune della messa in scena interviene per fortuna un cast smagliante, che vede, otre alla collaudata coppia dei due formidabili mattatori, un dimesso ma efficace Gianmarco Tognazzi e la sorpresa Alessia Barela – la donna che dopo una relazione estemporanea darà un figlio ad Andrea – che qualcuno ricorderà vent’anni fa tra le ragazzine di “Non è la Rai”, ormai da quindici brillante attrice divisa tra grande e piccolo schermo.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti
#IMG#Viaggio nel proprio io
A quarant’anni Irene ha un bel lavoro, ovvero viaggia come ‘ospite a sorpresa’ per valutare gli hotel a 5 stelle del globo. Irene però ha una vita affettiva nulla: niente marito, fidanzato e non è quasi mai a casa. Quando riesce a rimanere a casa si divide fra il suo ex ragazzo, Andrea, e la famiglia di sua Sorella Silvia.
Margehrita Buy si cimenta con un personaggio perfetto per il proprio essere: sufficientemente problematico e al tempo stesso contemplativo come ci ha abituato fin dai primi film in coppia con il suo ex coniuge, Sergio Rubini. Qui la Buy interpreta Irene, una quarantenne come ve ne sono sin troppe al giorno d’oggi ovvero single e dedite al loro lavoro, un lavoro che in tal caso è quanto di più affascinante vi possa essere perché in grado di portarla lontano da casa, ma sarà questa però la vera libertà che da sempre insegue Irene ?
In questa nuova pellicola Maria Sole Tognazzi, al suo terzo lavoro alla ricerca dell’animo più intimo di una persona, che si parli di un gruppo di adulti ancora troppo adolescenti, come in Passato Prossimo o di rapporti di coppia, come in L’uomo che ama, riesce a catturare l’essenza più intima della libertà di una donna dei giorni nostri, così libera ma al tempo stesso schiava del proprio viaggiare e incapace per questo di piantare radici sia geografiche che personali. Divisa fra l’ex ragazzo, prossimo ad una paternità indesiderata, e una sorella decisamente molto svampita.
Un film da guardare se adorate vedere una Buy in splendida forma, affiancata ad un Accorsi che per una volta cede lo scettro di protagonista. Da vedere se desiderate imbattervi in una storia lieve e non certo ovvia e scontata come, talvolta, ci hanno abituato le pellicole, anche e soprattutto drammatiche, di casa nostra.
Voto: * * * *
Ciro Andreotti