Scheda film
Regia: Nicola Deorsola
Soggetto, Sceneggiatura e Musiche: Giuseppe Fulcheri
Fotografia: Daria D’Antonio
Montaggio: Osvaldo Bargero
Scenografie:
Costumi: Valentina Mezzani
Suono: Filippo Ercolani
Italia, 2009 – Commedia – Durata: 83′
Cast: Giulio Forges Davanzati, Chiara Chiti, Alessandro Haber, Giuliana De Sio, Luis Molteni, Paola Barale, Stefano Santospago, Gianmarco Tognazzi
Uscita: 6 dicembre 2012
Distribuzione: Microcinema
Sale: 9
Psicoanalisi fai-da-te?…No Freùd?…Ahiahiahi!
Martino (Giulio Forges Davanzati) vive solo a Cosenza col padre psicoterapeuta che vorrebbe vederlo seguire le proprie orme. Ma è uno studente svogliato, che però nutre una grande passione per le tartarughe e per il cinema d’essai, che va a vedere sempre in una sala semivuota dove lavora una sua amica, l’attrice mancata Giusy (Paola Barale). C’è però un’altra cosa che attrae il giovane: una ragazza che lui spia mentre balla esercitandosi alla sbarra. È Chiara, aspirante ballerina anoressica. Quando Martino scopre che è paziente del padre, non esiterà per spacciarsi quale suo giovane assistente per approcciarla. Inutile dire che tra i due si instaurerà una relazione più terapeutica di qualunque altro strizzacervelli e presto nascerà l’amore. Ma dovranno fare i conti con l’amara realtà…
Il film nasce da una sceneggiatura di Giuseppe Fulcheri, scritta diversi anni prima, che l’autore consegnò nelle mani dell’amico cineasta Nicola Deorsola, collaboratore a diversi livelli in moltissime opere di Giovanni Veronesi. Dopo numerosi quanto infruttuosi incontri con produttori dalle reazioni più disparate, il copione attrasse Rai Cinema che pre-acquistò i diritti, ma, nonostante il bassissimo budget intenzionalmente previsto, i soldi ancora non bastavano. Fu l’incontro con Jole Santelli, deputata calabrese intenzionata a valorizzare la sua terra, ambientandovi una storia da girare. Dopo le iniziali perplessità del regista, il film parte e si realizza. Ma ancora non basta: infinite proiezioni non approdano ad alcun distributore. Finché Microcinema, snella struttura introdotta agli autori dal produttore della colonna sonora Giovanni Marolla, non fa il miracolo e lo porta in sala.
Che dire? L’intera storia di questo Voglio vederti ballare meriterebbe un film a parte, probabilmente migliore. Perché la pellicola di Nicola Deorsola, pur ben girata e discretamente interpretata, funziona a corrente alternata: se da una parte ha a suo favore un soggetto non originalissimo – lo scambio di persona – ma interessante e sostenuto da un tema sociale forte, dall’altra non è aiutato da una sceneggiatura che fatica a procedere, dovendo inventarsi personaggi assurdi e improponibili, per quanto divertenti, come il giocatore incallito Gastone, interpretato da un vulcanico Gianmarco Tognazzi, o l’insignificante negoziante di animali che ha il volto del caratterista Luis Molteni. Anche alcune invenzioni pure non sembrano funzionare granché, come tutto il corollario di poco credibili iniziative per mettere in pratica e sostenere la trovata dello scambio di persona, o ancora la metafora delle tartarughe, simboli di lentezza in un mondo troppo accelerato, che nelle ultime scene sfociano nel ridicolo involontario.
Infine i molti personaggi stereotipati, come ad esempio la madre frustrata di lei ed il padre arrogante e presuntuoso di lui, per giunta immersi nel solito contesto meridionale – pur giustificato da una necessaria location – indeboliscono un film che, pur gradevole nel suo insieme per il tono di delicata favola che lo tiene insieme, difficilmente riesce a convincere fino in fondo.
RARO perché… è una piccola opera prima, forse troppo ambiziosa.
Voto: * *½
Paolo Dallimonti
Alcuni materiali del film: