Voto (da 1 a 5): ** ½
La casa nello spazio o lo spazio nella casa?
Costretto giocoforza da una claustrofobia narrativa che sembra non finire mai, “Zathura – Un’avventura spaziale” è uno di quei film che sembrano promettere molto bene sulla carta, per rendersi conto solamente quando ormai è troppo tardi che tenere desta l’attenzione dello spettatore con trovate che si ripetono pedissequamente per due ore non è cosa facile, neppure per uno sceneggiatore navigato come David Koepp.
Brutto? No, però ripetitivo e senza respiro.
DA TENERE:
La confezione è ottima e la regia dell’attore/regista Jon Favreau fa quel che può per vivacizzare una storia spaziale ambientata tra le mura di casa dei giovani protagonisti.
DA BUTTARE:
Chris Van Allsburg, per essere uno scrittore dedito al fantastico, pecca proprio in fantasia; “Zathura” è quasi la copia carbone di un altro suo libro, quel “Jumanji” che vide una discreta trasposizione filmica nel 1995; la scusa che questa nuova pellicola sarebbe stata concepita proprio per esserne il suo seguito non regge proprio… Va bene la serialità, ma quando si fa “ripetitività” allora è solo furbizia.
CONSIDERAZIONE FINALE:
E’ un film per tutta la famiglia, a patto di accettare qualche sbadiglio di tanto in tanto. Ma se non avete ancora dei figli… beh, continuate a prendere delle precauzioni. Non si sa mai.
BenSG